L’AUTORE

Wolfango Dalla Vecchia nacque a Roma il 5 febbraio 1923, ma si trasferì giovanissimo a Padova, dove seguì contemporaneamente gli studi classici e quelli musicali, diplomandosi in organo presso il locale istituto musicale nel 1942. Nel 1944, a causa degli eventi bellici, si ritrovò a Roma e lì continuò lo studio dell’organo con Fernando Germani, che lo protesse e aiutò, e di composizione con Goffredo Petrassi presso il conservatorio di Santa Cecilia. Conclusi gli studi universitari a Padova nel 1945, conseguì il diploma in composizione a Roma nel 1948. Nel 1951 tornò a Padova occupando la cattedra di organo lasciata scoperta da Sandro Dalla Libera presso l’istituto pareggiato Cesare Pollini di Padova, e l’anno seguente l’incarico per la stessa cattedra al conservatorio di Bolzano, dove rimase due anni. Dopo vari incarichi in diverse città, si trasferì definitivamente a Padova nel 1975, dove insegnò ininterrottamente fino al 1993. Membro di varie istituzioni accademiche, si dedicò ampiamente all’attività didattica promuovendo a Vicenza dal 1970 al 1976 il Seminario di studi e ricerche sul linguaggio musicale, al quale parteciparono anche Stockhausen, Kagel, Berio, Nono, Manzoni, Ferneyhough, Ambrosini e Ceccato. Scrisse diversi saggi di critica e teoria, e animò nel 1977 la ricerca nel campo della computer-music, fino ad arrivare all’istituzione del Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova, legando così la produzione artistica a quella scientifica. Consulente per il restauro e la costruzione di diversi strumenti, fu organista onorario della basilica di sant’Antonio da Padova e del duomo di san Lorenzo ad Abano Terme, e accompagnò settimanalmente le funzioni presso diverse chiese parrocchiali padovane – soprattutto a san Nicolò – componendo appositamente brani liturgici. Muore il 7 dicembre 1994.

IL BRANO

Lauda alla Madonna fu scritta nel 1973 inizialmente per soprano e organo e venne successivamente trascritta nel 1980 per coro misto a quattro voci. Non ci fu una vera e propria committenza: il brano nasce semplicemente per il desiderio di mettere in musica una poesia di una poetessa padovana, Evelina Bazzarello, che il compositore aveva conosciuto direttamente. Il testo è quello che potrebbe nascere da uno di quei rari momenti di grazia in cui, per un attimo, tutto sembra chiaro e finalmente salvifico. Lauda alla Madonna è un’accorata preghiera a Maria pregna di fervore mistico.

 


IL TESTO

Tu che detergi / divinamente Madre il nostro pianto
se confidiamo in Te, / Tu luce della luce che sconfina
al di là del Calvario, / al di là della notte…
Tu che porgi, ostensorio d’amore / e di dolore, il frutto del
tuo seno, il dolce Figlio,
Tu sai Madonna, lo smarrimento, / il vuoto senza fine / del
nostro cuore,
Tu che fosti l’Attesa / nella notte perduta senza Cielo,
Tu che ogni lacrima / ogni nostro tormento
puoi mutare in preghiera al tuo Gesù,
Madre della Vita / Madre nostra Maria,
Prega per noi / prega per noi / prega per noi.
Amen

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