L’AUTORE
Nato a Lowestoft, nella contea di Suffolk, nel 1913, Benjamin Britten frequentò il Gresham’s School ed iniziò a comporre già da bambino. Studiò con F. Bridge, J. N. Ireland e A. Benjamin. Dal 1935 ebbe come collaboratore il poeta W. H. Auden che seguì nel 1939 negli USA. Tornato in patria nel 1942, scrisse l’opera Peter Grimes (1945), che gli dette rinomanza internazionale. Fu tra i fondatori, nel 1946, del Festival di Aldeburgh. Attivo anche come pianista (fece molte tournées con il tenore P. Pears interprete delle sue opere) e come direttore d’orchestra, è considerato il più importante compositore inglese del sec. 20º. Musicista aperto agli influssi più eterogenei, da Strawinskij a Hindemith a Berg, dalla musica antica inglese all’opera romantica italiana, si è rivelato soprattutto come compositore di teatro, attento a esprimere il contenuto drammatico e la psicologia dei personaggi attraverso la vocalità. Accanto al suo capolavoro The turn of the screw (1954), vanno ricordate anche le altre opere The rape of Lucretia (1946), Albert Herring (1947), Let’s make an opera (1949), Billy Budd (1951), Gloriana (1953), Noye’s fludde (1958), A midsummer night’s dream (1960) e Death in Venice (1973). Oltre che di alcuni balletti, tra cui The prince of the pagodas (1957), è anche autore, in campo sinfonico, di Sinfonia da Requiem (1940) e War requiem (1962). Ha scritto anche molti lavori cameristici e Lieder; ha curato la revisione di opere di autori inglesi del passato. Il 2 luglio 1976 gli fu conferita la dignità di Barone con la qualifica di Lord Benjamin Britten di Aldeburgh nella contea del Suffolk, ma morì in quella stessa cittadina cinque mesi più tardi per un attacco cardiaco.
IL BRANO
Una delle composizioni più conosciute di Britten, questa squisita preghiera corale fu scritta per coro doppio SATB o per coro e semi-coro misti. I testi in lingua inglese e latina sono valorizzati da ricche armonie e sfumature espressive in questo lavoro che viene molto apprezzato sia eseguito da grande coro che piccolo ensemble da camera.
IL TESTO (anonimo, c. 1300)
Of one that is so fair and bright
Velut maris stella,
Brighter than the day is light,
Parens et puella:
I cry to thee, thou see to me,
Lady, pray thy Son for me
Tam pia,
That I may come to thee.
Maria!
All this world was forlorn
Eva peccatrice,
Till our Lord was y-born
De te genetrice.
With ave it went away
Darkest night, and comes the day
Salutis
The well springeth out of thee.
Virtutis.
Lady, flow’r of ev’rything,
Rosa sine spina,
Thou bare Jesu, Heaven’s King,
Gratia divina:
Of all thou bear’st the prize,
Lady, queen of paradise
Electa:
Maid mild, mother
es Effecta.
Di colei che è così amabile e splendida
Come la stella del mare,
Il cui splendore è più luminoso del giorno,
Madre e vergine:
Io t’invoco, abbi cura di me,
Madonna, prega tuo Figlio per me,
Tu che sei così pia,
Che io possa venire a te.
Maria!
Tutto questo mondo era smarrito
(per colpa di) Eva peccatrice,
Finché il nostro Signore nacque
Da te genitrice.
Con l’ave se ne andò
La notte più buia, e venne il giorno
Della salvezza;
La fonte … sgorga da te.
Di virtù.
O Madonna, fiore di ogni cosa,
Rosa senza spina,
Tu generasti Gesù, Re del Cielo,
Grazia divina:
A tutti tu dai la ricompensa,
Signora, regina del Paradiso
Eletta:
Dolce vergine, madre sei divenuta.
Sei divenuta.
A Hymn to the Virgin